domenica 9 giugno 2013

Infinite advertising

La connessione tra sport, pubblicità e tecnologia viene magistralmente trattata nel romanzo Infinite Jest, dove però si riconosce anche il forte legame che questi temi hanno con lo spettacolo e la ricerca del successo.
La pubblicità infatti tende ad ingigantire all'ennesima potenza la matrice "spettacolare" dello sport tanto che l'aspirante giocatore professionista è portato a ricercare il successo in ogni modo possibile, essendo anche disposto a perdere la propria personalità e a diventare il "personaggio" richiesto dal mercato e dal pubblico in quel determinato momento, pur di entrare a far parte del circuito professionale.
Propongo due brevi estratti che fanno riflettere su questa relazione:



"[...] tutti vogliono qualcosa dall'étoile [...] Senza parlare dell'enorme quantità di soldi. Le sponsorizzazioni e le apparizioni sui media>>. <<E' sempre così, per la giovane étoile. E ora, che gli sponsor non hanno la televisione per fare pubblicità, è anche peggio. Ora l'efebo che è un'étoile famosa, che appare sulle riviste e sui notiziari sportivi aux disques, è destinato a diventare il Cartellone Pubblicitario che Cammina. Usa questo, indossa questo, per denaro. Ti buttano addosso i milioni prima che tu abbia l'età per guidare le macchine che ti compri [...]."


"[...] è destinato allo Show; sarà un giocatore serio, cittadino del mondo, ovunque nonmorto, e farà la pubblicità alle bevande energetiche e alle pomate antinfiammatorie."


David Foster WALLACE, Infinite Jest, Torino : Giulio Einaudi editore, 2006




Nessun commento:

Posta un commento